Fifa 16 PC ITA

Il campionato di calcio è ormai iniziato e, come tutti gli anni, è giunto il momento dell’arrivo di Fifa nei negozi. Il titolo sviluppato da EA, dopo alcune edizioni contraddistinte da alti e bassi, è chiamato ad un deciso cambio di rotta con Fifa 16, dopotutto l’intera fanbase chiede a gran voce da tempo un capitolo in grado di dimostrare nuovamente la passione del team di sviluppo. Lo abbiamo provato per più di 50 ore, cercando di analizzare ogni elemento nel dettaglio, e oggi siamo finalmente pronti a dirvi cosa ne pensiamo.

La tecnica del pallonaro
Uno dei punti più criticati di Fifa 15 è stato sicuramente il gameplay, capace sì di risolvere diverse problematiche della serie ma anche di evidenziarne di nuove, come l’incapacità di difendere con efficacia contro i giocatori più tecnici, in grado di saltare tutta la linea difensiva con estrema facilità. Proprio nella difesa si sono concentrati i maggiori sforzi degli sviluppatori, con una serie di feature che permettono ai giocatori di contrastare con efficacia gli attaccanti avversari. La novità più importante è il movimento a 360 gradi, fino all’anno scorso ad appannaggio esclusivo dei calciatori in possesso palla e ora utilizzabile anche dai membri del reparto difensivo. Adesso i difensori sono molto più agili e fluidi, e riescono a seguire alla perfezione i cambi di direzione degli avversari, limitando notevolmente l’efficacia dei giocatori più agili (non più in grado di terrorizzare tutta la difesa). Importanti novità anche nell’IA del reparto difensivo, ritoccata per leggere meglio l’azione con ottime chiusure degli spazi nelle situazioni di inferiorità numerica, e più veloce nel rientrare in difesa dopo una situazione di palla persa, evitando quelle voragini che si verificavano negli episodi precedenti. Rinnovate infine anche le scivolate, in passato evitate dai giocatori più esperti per la lentezza con cui il difensore si rialzava dopo non essere riuscito a recuperare il pallone. Ora, tramite la semplice pressione di un tasto, potremo invece decide di far alzare il nostro giocatore più velocemente, in modo da ripartire subito all’inseguimento dell’attaccante per evitare situazioni di inferiorità numerica. Qualche dubbio lo abbiamo invece sui portieri che, al momento, soffrono leggermente troppo i tiri da lunga distanza a causa di un posizionamento errato. Nulla di particolarmente problematico comunque, poiché gli estremi difensori riescono a far bella figura sui tiri da vicino, coprendo bene lo specchio della porta. Non saranno quindi perfetti, ma il miglioramento rispetto alla scorsa edizione è evidente.
Interventi importanti anche per quanto riguarda il centrocampo, reparto fondamentale nel calcio moderno ma spesso snobbato nei precedenti capitoli della serie. La prima cosa che si nota è la maggiore aggressività dei centrocampisti: passivi negli scorsi episodi e ora pronti a lottare su ogni pallone, cercano spesso l’anticipo e pressano alti gli avversari. Tutto questo ha però un prezzo, con i giocatori che rischiano di arrivare stanchi a fine partita, obbligandoci ad utilizzare sapientemente la panchina per lasciare spazi agli avversari. Introdotti anche nuovi passaggi, tesi e particolarmente veloci, utilizzabili per tagliare in due le difese ma sfruttabili con efficacia solo dai giocatori particolarmente tecnici, visto che è richiesta una precisione millimetrica per ottenere vantaggi tangibili. Proprio i passaggi ci sono parsi meno efficaci, per via di filtranti alti depotenziati e spesso imprecisi rispetto al passato, con il risultato che molti giocatori saranno costretti a cambiare il proprio stile di gioco, spesso basato sui lanci lunghi per cercare lo scatto degli attaccanti. Tutti nuovi anche i cross che ora permettono finalmente di crossare dalla trequarti o di servire gli attaccanti alle spalle dei difensori, novità richieste con forza dai giocatori più esperti.
Persino il reparto offensivo, già di buon livello nelle passate edizioni, è stato oggetto di qualche cambiamento, tra cui il più importante è senza ombra di dubbio il no touch dribbling, introdotto per replicare i movimenti di giocatori del calibro di Messi. Tramite la semplice pressione di un tasto, il nostro atleta inizierà ad eseguire una serie di finte di corpo per sbilanciare il difensore avversario e superarlo con estrema facilità, proprio come fanno un gran numero di calciatori nella realtà. Trattandosi del primo anno in cui viene introdotto i risultati non sono perfetti, in particolare nelle situazioni statiche, dove è molto difficile ottenere un vantaggio tale da giustificarne l’utilizzo. Diversa invece la situazione in movimento, dove spesso si riesce a saltare il difensore avversario senza particolari problemi, donando un’arma nuova a tutti quei giocatori meno abituati ad avvantaggiarsi tramite le skill.

Parzialmente modificati pure i tiri, per dare maggiore importanza all’equilibrio e al punto in cui si colpisce il pallone. Nelle prime partite il risultato è spiazzante, con i nostri giocatori capaci di sbagliare gol da posizioni favorevoli a causa di un impatto non perfetto sulla palla. Si tratta di un problema “finto” comunque, perché dopo una ventina di ore di gioco siamo tornati a segnare con regolarità, sfruttando in particolare i tiri a giro, in grado spesso di mettere in difficoltà i portieri.
Per aiutare i giocatori a destreggiarsi nell’infinità lista di comandi a disposizione, ecco arrivare il Fifa trainer: attraverso la semplice pressione di un tasto, sullo schermo compariranno i comandi consigliati a seconda della situazione di gioco, quindi quando saremo vicini all’area di rigore comparirà il tasto per il tiro e così via. Il trainer avrà diversi livelli di abilità selezionabili, quindi anche i giocatori più esperti potrebbero scoprire qualche combinazione particolare per migliorare il proprio stile di gioco. L’idea è quindi promossa e ci piacerebbe vedere, nella prossima edizione, un trainer dedicato alle mosse abilità, spesso complicate da padroneggiare per molti utenti.

Campioni in carriera
Numerosissime come sempre le modalità di gioco, anche se a ricevere le maggiori novità sono soltanto Ultimate Team e la Carriera Allenatore, con Pro Club e la carriera giocatore che si ripresentano praticamente nella stessa veste dello scorso anno. Partiamo dalla carriera che ci vedrà vestire i panni di un allenatore per cercare di vincere il maggior numero di competizioni con il club e con la nazionale nel corso delle 15 stagioni a nostra disposizione. Una delle critiche maggiori rivolte a questa modalità era l’inutilità delle amichevoli estive, spesso giocate contro squadre nettamente inferiori e senza un reale incentivo per disputarle. In questa edizione gli sviluppatori hanno deciso quindi di introdurre i tornei estivi proprio come avviene nel calcio reale. Al termine della stagione avremo la possibilità di scegliere uno tra i tre tornei da cui riceveremo un invito, ognuno con squadre e premi diversi a seconda della forza della nostra squadra. Non aspettatevi quindi di poter disputare i tornei più prestigiosi al comando di una modesta squadra di Serie B, dovrete infatti accontentarvi di tornei con montepremi limitati e con team di seconda fascia. Il premio in denaro ottenuto dopo una vittoria andrà ad aggiungersi al nostro budget trasferimenti, fornendo un incentivo importante per tutte quelle squadre che devono fare i conti con risorse limitate. In questi tornei potrete inoltre effettuare sostituzioni a piacere, un modo per testare i giovani della nostra rosa e valutare i loro miglioramenti. Proprio il sistema di allenamento dei giocatori è stato rivoluzionato rispetto al passato. I ragazzi di EA hanno deciso infatti di integrare le prove abilità all’interno della carriera per fornirci la possibilità di allenare i nostri calciatori. Ogni settimana avremo a disposizione cinque slot per migliorare i membri della rosa, potendo scegliere se concentrarci su un solo giocatore alla volta o allenare in modo uniforme tutta la formazione. Ovviamente gli effetti migliori si vedono sui giocatori con un alto potenziale, allenare giocatori già al top come Ronaldo e Ibrahimovic non ci porterà alcun beneficio. Migliorare la nostra rosa non permetterà poi di aumentare soltanto le caratteristiche dei nostri calciatori ma anche il loro valore di mercato, metodo interessante per quei club con limitate risorse economiche che potranno così generare plusvalenza con i giovani calciatori del vivaio. Come per ogni edizione gli sviluppatori hanno infine ritoccato il mercato, con budget per le squadre più realistici, trasferimenti più vari e non sempre uguali, la possibilità di prestiti biennali e di firmare parametri zero durante la stagione e molto altro ancora, cercando di venire incontro alle esigenze degli utenti. Peccato solo non aver introdotto maggiori opzioni manageriali, come la possibilità di costruire uno stadio di proprietà ed intervenire direttamente sui prezzi del merchandising, opzioni che avrebbero potuto offrire maggiore profondità alla modalità. Nessuna novità, come detto, per la carriera giocatore, che si trascina stancamente partita dopo partita senza offrire mai spunti interessanti, senza una storia di fondo per legare le stagioni. Occasione persa anche quest’anno quindi, sperando che l’anno prossimo si vedano finalmente novità consistenti. Anche Pro Club paga il fatto di essere una delle modalità meno giocate all’interno del titolo, con gli sviluppatori impegnati soltanto a fixare alcuni bug presenti nella scorsa edizione senza portare novità di rilievo.FUT
Ultimate Team è diventata, nel corso degli anni, la modalità di gran lunga più giocata all’interno di Fifa. Nata originariamente come DLC si è trasformata, nel corso del tempo, quasi in un sottogioco a parte, aggiornato ogni settimana e con una community molto numerosa, impegnata tutto l’anno a scambiarsi giocatori per costruire la propria rosa dei sogni. L’anno scorso però qualcosa in questo meccanismo si è rotto, con i prezzi dei giocatori migliori schizzati alle stelle per colpa di una serie di glitch che permettevano ad alcuni utenti di ottenere crediti illimitati, e un allontanamento generale degli utenti onesti dal gioco vista l’impossibilità di provare i propri campioni del cuore. EA, dopo aver cercato di controllare il mercato introducendo le fasce di prezzo, propone ora una nuova funzione per provare i migliori giocatori del gioco ad un prezzo abbastanza contenuto: il FUT Draft. Il suo funzionamento è abbastanza semplice: dopo aver pagato 15mila crediti, ci troveremo di fronte a cinque diversi moduli tra cui scegliere, selezionati in modo randomico ogni volta che giocheremo. La formazione, una volta selezionata, non sarà più modificabile, obbligando i giocatori a provare combinazioni sempre nuove. Dopo aver scelto il modulo sarà la volta del capitano, solitamente il giocatore più forte che potremo schierare nella nostra squadra. Durante i nostri tentativi abbiamo trovato giocatori del calibro di Messi, Ronaldo, Neymar e molti altri, consentendoci di provare top players molto costosi che difficilmente avremmo potuto usare in passato. Dopo il capitano è il turno degli altri componenti della formazione e il funzionamento è lo stesso: per ogni posizione potremo scegliere uno tra i cinque giocatori che ci verranno proposti dalla CPU, cercando di raggiungere la massima intesa possibile.

Costruita la nostra rosa potremo finalmente scendere in campo, con la prima partita già decisiva: in caso di sconfitta saremo infatti eliminati dalla modalità, trovata che obbliga a ripagare nuovamente la quota d’ingresso e a costruire una nuova formazione. Anche perdendo la prima partita riceveremo però un premio di pari valore alla cifra spesa per giocare, riducendo così le perdite. Nel caso riuscissimo a vincere tutte e quattro le partite ci porteremo inoltre a casa premi davvero consistenti: nel nostro caso, dopo aver trionfato online, abbiamo infatti ricevuto pacchetti per un valore di 125mila crediti, una cifra davvero importante che potrebbe far gola a molti. Il database del draft si aggiornerà poi nel corso dell’anno con le varie versioni in forma dei giocatori, un modo per tenere alto l’interesse verso questa modalità da parte degli sviluppatori. Per il resto Ultimate Team si ripresenta come gli scorsi anni, con un gameplay più frenetico rispetto alle classiche stagioni online, causato dall’effetto dell’intesa sui valori dei giocatori, ma non più dominato solamente dai giocatori veloci. Abbiamo infatti incontrato diverse difficoltà a superare i difensori semplicemente correndo verso la porta, un ostacolo che ci ha costretto a ragionare maggiormente per aggirare gli avversari. Svecchiate anche le grafiche delle partite che ora mostrano direttamente le carte dei giocatori al momento della sostituzione, novità minori ma che salteranno subito all’occhio di chi gioca da tempo a FUT. A chiudere l’elenco delle modalità troviamo gli ormai celebri skill game, con qualche esercizio ripreso dalla scorsa edizione e numerose novità che richiederanno una buona dose di abilità per portarli a termine.

Fate largo alle donne!
Una delle più grosse novità di Fifa 16 è stata l’introduzione delle nazionali femminili all’interno del gioco, accolte con grande scetticismo in Italia a differenza di quanto accaduto nel resto del mondo, dove il calcio femminile è una realtà importante. Potremo metterci al comando di 12 squadre, tra cui l’Italia, utilizzabili sia offline che online ma soltanto tra di loro, impedendoci di disputare match misti contro squadre maschili. Non è preclusa peraltro la possibilità di scendere in campo con una nazionale per cercare di conquistare il Mondiale, partendo dai gironi fino ad arrivare alla finalissima. Leggermente squilibrati tuttavia i valori delle squadre, con tre nazionali, Brasile, Stati Uniti e Germania, nettamente più forti rispetto alla concorrenza, e i tornei offline che finiscono inevitabilmente sempre con una di queste tre compagini direttamente in finale. Oltre ai modelli delle giocatrici, rifatti completamente da zero rispetto alle controparti maschili e con un’attenzione particolare riservata ai capelli, è stato ritoccato anche il gameplay per adattarsi al diverso ritmo di gioco. Giocare una partita è radicalmente diverso, a partire dalla potenza dei tiri e dei passaggi, nettamente più bassa rispetto agli uomini. Buona invece la velocità delle giocatrici, vittime però spesso di controlli di palla errati, con il risultato che le partite sono solitamente molto aperte e divertenti, ricche di errori e capovolgimenti di fronte per tutti e novanta i minuti. L’introduzione del calcio femminile ci è quindi piaciuta nonostante le poche formazioni selezionabili che, molto probabilmente, verranno estese nella prossima edizione. Sul fronte nuove licenze da segnalare il ritorno delle squadre brasiliane, inserite nelle compagini del resto del mondo vista l’assenza di alcune formazioni come il Flamengo. Al momento le rose sono composte da giocatori non reali ma, nelle prossime settimane, dovrebbe arrivare una patch correttiva. Dopo essersi assicurata la grafica ufficiale della Premier League nella scorsa edizione, ecco arrivare la stessa cosa anche per la Bundesliga, in modo da replicare quanto si vede in TV. A differenza del massimo campionato inglese, non sono però presenti tutti gli stadi, con “solo” nove novità rispetto alla passata edizione, tra cui il nuovo Velodrome e il Borussia Park. Nessuna buona notizia invece per la nostra Serie A a causa delle difficili trattative con i diversi comuni, spesso detentori della proprietà degli stadi e spesso restii a concedere i diritti. Gli sviluppatori hanno poi registrato nuovi cori dei tifosi, in modo da garantire una maggiore immersività nelle partite. Qualche passo avanti per quanto riguarda la telecronaca Italiana, ora più coinvolta nel raccontare gli avvenimenti importanti all’interno di una stagione, come ad esempio le statistiche delle varie squadre, le voci di mercato e i traguardi dei giocatori, come l’esordio di un giocatore con la sua nuova squadra o il raggiungimento di un certo numero di gol segnati. Timidi passi avanti quindi, ma resta ancora decisamente inferiore rispetto alla versione inglese, particolarmente curata e senza risultare mai troppo ripetitiva.

Il comparto grafico si presenta come un’evoluzione di quello visto nella scorsa edizione, con gli sviluppatori concentrati soprattutto sull’illuminazione, in modo da cambiare l’esperienza di gioco a seconda dello stadio. Proprio per questo sono state aggiunte nuovi condizioni metereologiche, dalla pioggia leggera alla nebbia, in modo da andare oltre alla classica alternanza tra sole e pioggia delle scorse edizioni. Ancora assente purtroppo il meteo dinamico, senza quindi la possibilità di vedere le condizioni del campo modificarsi nel corso di un match a causa dello scoppio di un temporale. Leggermente modificati anche i modelli dei giocatori, cercando di differenziare ulteriormente i calciatori massicci da quelli più leggeri, lavorando sul grosso update dell’edizione precedente. Rinnovati anche i volti, con una particolare attenzione rivolta alle tonalità della pelle per una maggiore fedeltà alla vita reale. I risultati sono generalmente buoni, con i giocatori più famosi riprodotti nei più minimi dettagli, introducendo per la prima volta anche i tatuaggi. Discorso diverso invece per la nostra Serie A, con solo un limitato numero di club ricreato fedelmente e molti giocatori, anche famosi come Naingollan e Lichtsteiner, con volti che ricordano solo alla lontana quelli reali. Speriamo che la situazione cambi nei prossimi anni, visti i buoni risultati raccolti dalle nostre squadre nelle competizioni internazionali negli ultimi anni.

Fifa 16 rappresenta il vero esordio della serie sulle console di nuova generazione, dopo due anni caratterizzati da troppi alti e bassi. Gli sviluppatori si sono impegnati a correggere tutte le debolezze del gameplay, fornendo armi importanti ai difensori per contrastare gli attaccanti, restituendo importanza al centrocampo, ora reparto fondamentale per costruire gioco, e riducendo sensibilmente l’efficacia dei giocatori capaci di affidarsi unicamente alla velocità. L’offerta delle modalità rimane ampia, con qualche update alla carriera allenatore, FUT Draft su Ultimate Team che permetterà di provare a tutti i migliori campioni e l’introduzione delle nazionali femminili, per un’esperienza di gameplay completamente diversa dal solito. Peccato solo non aver innovato la carriera giocatore, incapace di evolversi con una storia in grado di legare le diverse partite, e Pro Club, che paga il fatto di essere una delle modalità meno giocate all’interno del titolo. Fifa 16 rappresenta quindi un capitolo che gli appassionati non possono assolutamente farsi scappare, e riporta la serie ad un alto livello qualitativo dopo qualche anno di buio.
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Fifa 16

 

Videogioco
FIFA 16 è un videogioco di calcio. È stato pubblicato da Electronic Arts il 22 settembre 2015 in Nord America, il 24 settembre in Europa e il 25 settembre nel Regno Unito, mentre chi possiede l’abbonamento …Wikipedia

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